di Sabrina Galmarini, Claudio Saba, Isabella Frisoni –
La diffusione e l’utilizzo della valuta virtuale (o “criptovaluta”) sono connaturati con il tema del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, circostanza la quale ha destato sin dall’origine non poche preoccupazioni nelle Autorità.
In particolare, nel giugno 2014, il GAFI (“Gruppo d’azione finanziaria”) ha pubblicato il report “Virtual Currencies – Key Definitions and Potential AML/CFT Risks”, nel quale si è evidenziato che “le valute virtuali (…) sono l’ondata del futuro per i sistemi di pagamento e forniscono un nuovo e potente strumento per i criminali, terroristi, finanzieri ed evasori, consentendo loro di far circolare e conservare fondi illeciti, fuori dalla portata del diritto”.